martedì 31 marzo 2009

La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano


Un libro spesso criticato. Ma da chi ?Da persone che non sanno percepire oltre le righe che leggono.Leggendo ci si cala nella dimensione dei due protagonisti, vicinissimi ma distinti.Univoci come i numeri primi, prossimi ma disgiunti. Loro, ma anche le figure secondarie, fanno parte di un insieme totale ma ognuno solo con la propria realtà, con il proprio modo di vedere, sentire, interpretare e rappresentare l'esistenza.In definitiva ognuno con il proprio modo di vivere.
Molto particolare la descrizione del carattere di Mattia in cui troviamo molto della formazione fisico matematica dell'autore, specialmente quando il protagonista si perde in infinite e ossessive sequenze matematiche su tutto cio che lo circonda.
Un finale un po troppo in bilico e la mancanza di un lieto fine forse lasciano un po di amaro in bocca.
Ma sicuramente da consigliare.

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